Lunedì 18 novembre è arrivata a scuola una giovane esperta di una pianta speciale: LA LAVANDA piccola pianta profumata, dagli steli esili ma resistenti e soprattutto dai fiorellini blu cielo e profumati di primavera.
Si narra che la fata Lavandula, dagli occhi azzurri e i capelli biondissimi, nata fra le lande selvagge della montagna di Lure, un giorno decise di cambiare vita e di cercare un nuovo posto da abitare. Prendendo un libro di paesaggi vide le valli della Provenza
che in quell’epoca erano aride e brulle, senza vita, la fata presa
dallo sconforto si mise a piangere e le sue lacrime macchiarono di blu
le pagine del libro; per rimediare al danno fatto Lavandula prese un
pezzo di cielo e lo stese sulle lande desolate della Provenza e da
allora in quelle terre deserte iniziarono a nascere ricche distese di fiori blu, e si dice anche che le ragazze bionde nate in quelle terre abbiano anch’esse negli occhi color lavanda.
Oggi con i fiori essiccati si produce un olio, o meglio un essenza, che si usa per profumare oggetti, ambienti, creme e profumi. In classe, da bravi ortolani, con l'aiuto di un'esperta nella coltivazione della lavanda, abbiamo sgranulato le spighe di lavanda raccogliendo i chicchi odorosi in un recipiente. Nell'orto non si butta via nulla, quindi seguiteci e vedrete come utilizzeremo il frutto del nostro lavoro.
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